Ex Episcopio. Primi risultati del cantiere di restauro per il futuro centro culturale

21/04/2023

Il 30 novembre 2016, anno in cui si firmò il protocollo di intesa tra Ministero della Cultura (euro 1.200.000), Regione Autonoma della Sardegna (euro 900.000) e Diocesi di Lanusei (euro 150.000), per il recupero del Palazzo e la realizzazione di un centro culturale, erano chiare sia la rilevanza dell’Ex Episcopio per la comunità, sia l’urgenza dell’intervento di restauro del bene in stato di grave degrado, sia la futura destinazione d’uso pubblica del complesso. Come racconta Mons. Antonello Mura, Vescovo di Nuoro e Lanuseila Diocesi si fa garante di offrire e gestire spazi culturali sia per la sua attività che nel contribuire a quella dell’intero territorio”.

Il delicato lavoro svolto in questi anni è stato improntato sulla ricerca del delicato equilibrio tra la necessaria conservazione dell’edificio in rovina, l’adeguamento alla nuova destinazione d’uso e la conservazione di tutte le valenze storiche e culturali di cui il palazzo è testimonianza materiale.

Racconta la Segretaria regionale del Ministero della Cultura per la Sardegna, Patricia Olivopossiamo presentare i primi risultati di un percorso lungo e faticoso ma ricco di soddisfazioni e sorprese per me ed i colleghi del Segretariato impegnato in questo importante intervento di restauro”.

Gli interventi di consolidamento sono stati estesi; crolli importanti erano presenti anche a livello delle coperture. Prosegue la dott.ssa Patricia Olivo, l’ex Episcopio è stato “recuperato nelle sue strutture e nelle sue forme, con particolare attenzione ai suoi spazi peculiari come la spettacolare altana”.

Il progetto, redatto da RTP Ferima, arch. Fernando Russo e altri, prevede che il piano terra ospiti uno spazio museale dedicato alla storia dell’edificio e del territorio, una sala conferenze e spazi funzionali per la gestione del centro e l’accoglienza del visitatore. Il primo piano sarà interessato da un restauro conservativo per rendere visitabile l’antico appartamento del Vescovo Mons. Virgilio e ammirare la cappella privata che conserva l’altare di fine ‘800. L’ultimo piano e l’altana saranno destinati a foresteria. Anche lo spazio esterno sarà oggetto di un intervento di riqualificazione.

L’edificio aggiunto, risalente ad una fase costruttiva successiva al corpo principale del palazzo, non ispezionabile durante la fase di progettazione, ha riservato i più grandi imprevisti e le novità più interessanti. Durante gli interventi di consolidamento è stato scoperto un sistema molto interessante di approvvigionamento idrico: un’enorme cisterna ipogea alla quale confluivano le acque piovane di raccolta dalle coperture e le acque di falda e dove è presente un sistema di sollevamento meccanico ancora da indagare nel suo funzionamento. Questo sistema idrico impone una rilettura del ruolo del palazzo anche in funzione produttiva, essendo lecito supporre che il sistema fungesse da riserva idrica per irrigazione dei campi. Questa scoperta rivela la storica connessione funzionale del complesso con le attività agricole nelle zone circostanti.

Con il cantiere attualmente in corso si concluderanno i lavori di consolidamento e i pavimenti del piano terra; verranno restaurati gli antichi infissi lignei presenti e le ringhiere in ferro battuto e realizzate le predisposizioni impiantistiche.

Chiude l’arch. Patrizia Luciana Tomassetti, responsabile del procedimento, con una bella notizia per il prossimo futuro “Un ulteriore finanziamento ministeriale di 1.000.000,00, assegnato nel 2022 e relativo alla programmazione 2022-2024, permetterà di recuperare in parte gli imprevisti avuti durante i lavori e soprattutto di poter fare un importante passo avanti per la conclusione dell’intervento di restauro”.